Essere una giovane imprenditrice è sempre stata una sfida e continua ad esserlo ancora.

Ho pianto così tante volte che ho definitivamente perso il conto. Ho dovuto imparare come comportarmi con le persone, il che è molto complicato. Ma col tempo sono riuscita a gestire la situazione grazie alle lezioni ricevute da molte persone, tra cui i miei genitori, mia sorella, il mio partner, moltissimo i miei colleghi di lavoro e soprattutto i miei clienti. Ogni volta che mi buttavano giù, non era perché avessero cattive intenzioni, ma perché, come tutti gli altri, anche loro stavano cercando di sentirsi meglio e di trovare un equilibrio, anche attraverso i loro capelli.

Come parrucchiere, è un lavoro complesso ma non impossibile, e ogni giorno mi impegno a rendere felice qualcuno, non solo dal punto di vista estetico, ma, soprattutto, da un punto di vista emotivo. Se le persone vogliono cambiare capigliatura è perché vogliono vedersi più belle e ordinate, e anche sentirsi meglio con se stesse. Mi accorgo che hanno faccende dure della vita che le mettono in ginocchio. Allora evidentemente per rialzarsi partono dai capelli.

E quando dicono che il parrucchiere e' un po' come uno psicologo/a e' vero!

Posso confermare questo fatto perché ogni giorno mi fanno entrare nel loro mondo. Anche se a volte non voglio, lo faccio perché fa parte del mio lavoro. Mi emoziono quando mi portano nel loro mondo triste, e mi unisco a loro nell'entusiasmo quando sono felici. Capita anche che mi portino nel loro mondo stressante e, oltre a pettinare i capelli, cerco di dare qualche consiglio se mi ascoltano. In momenti come questi, non è facile ascoltare gli altri.

Allora, giorno dopo giorno, sto coltivando la mia pazienza e il mio lato positivo, che amo molto. Ma in questo percorso ho dovuto affrontare sfide molto difficili. Ad un certo punto non capivo perché mi sentivo spesso male, senza energia, triste a volte, e anche impaurita. Questo accadeva frequentemente quando entravo in situazioni tristi e quando ascoltavo le lamentele sulla salute o il malessere fisico degli altri.

Un giorno ho chiesto a una psicologa: "Ma tu, che sei una psicologa, devi fare sessioni con un'altra psicologa?" Lei mi ha risposto: “Certamente, anch'io sono obbligata a fare le sessioni. Il mio lavoro è complesso e anch'io ho bisogno di sfogarmi.” È da qui che ho iniziato a capire un po' di più cosa mi stava succedendo. Ricevevo sempre più stress, ma non lo rilasciavo perché non sapevo come.

Non ho mai studiato psicologia prima, quindi ho creato il mio piano di rilassamento. Ho iniziato lavorando meno ore e dedicando tempo ad attività come l'art therapy con la mia insegnante, ELISA. Dipingere mi ha dato una gioia immensa e ho anche altre tecniche di rilassamento che posso condividere se qualcuno ha bisogno di consigli.

Spesso vedo persone che hanno difficoltà a risolvere vari problemi e ci sono dolori che non passano mai. Le persone si sentono intrappolate in questa situazione che sembra non finire mai. Questa situazione, chiamata "corsa del criceto", è terribile perché fa stare male per un lungo periodo di tempo e ti fa sentire sempre più esausto giorno dopo giorno. Anche io ho vissuto questa esperienza.